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Ode all’ufficio postale

Questo scritto di Jane Austen, tratto dal libro Emma del 1816, mi ha fatto sorridere. Una tale ode all’ufficio postale oggi sarebbe impossibile, eppure un tempo era uno strumento che davvero non poteva sbagliare e in cui si doveva lavorare con molta attenzione perchè come dice la Austen “il pubblico paga e deve essere servito bene”. Riflettiamoci.
<<L’ufficio postale è una istituzione meravigliosa>> disse. <<Con quanta regolarità e celerità funziona! Se si pensa a tutto quello che devono fare, e a tutto quello che fanno tanto bene, è davvero stupefacente!>>. <<E’ senza dubbio molto bene organizzato.>>
<<E’ così raro che vi siano errori o negligenze! Così raro che una lettera, tra le migliaia che circolano costantemente per il paese, venga portata nel luogo sbagliato – e non una su un milione, immagino, va perduta! E quando si pensa alle diverse grafie, e spesso alle brutte grafie, che è necessario decifrare, lo stupore diviene ancora più grande.>>
<<Gli impiegati acquistano esperienza con l’abitudine. – All’inizio avranno una certa rapidità nello sguardo e nelle mani, poi l’esercizio li migliora. Se desiderate altre spiegazioni>> continuò sorridendo <<sono pagati per farlo. E’ questa la chiave di molte capacità. Il pubblico paga e deve essere servito bene.>>
Ufficio_postale._Donne_al_lavoro_–_Lombardia

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